ROCK’S COOL. SLIDING PEARL

Seattle in questa estate del 1993 è l’ombelico del mondo. Almeno se di mestiere fai il critico musicale, il produttore o assembli computer. Eppure fino a qualche anno la città più piovosa d’America, non offriva granché oltre ad un pellegrinaggio nostalgico sulla tomba di Hendrix. Ma ora il mondo è qui, o meglio vi ruota intorno.

Sulla scena quelli che ci convincono di più sono i Pearl Jam. Quintetto con un piede nel passato (chitarre zeppeliniane e ritmiche selvagge quanto basta) ed un altro nel futuro (o meglio nel presente, perché chissà per quanto tempo ancora si vedranno camicie a scacchi a nord di San Francisco). In più, e non guasta, una voce fra le più originali degli ultimi anni: Chris Cornell canta come un dio barbarico, con la stessa energia di un redivivo Robert Plant, estensioni straordinarie, timbro persistente e personale, acuti da brividi.

Jack Irons, ex RHCP racconta: «Avevo una demo di Gossard ed Ament. Quattro o cinque tracce strumentali. Dopo la morte di Wood (ex cantante dei Mother Love Bone, band seminale della scena di Seattle) avevano ricominciato a scrivere e cercavano un cantante. Ho spedito la cassetta ad un mio amico di San Diego: Ed Vedder. Come sia finita nella mani di Chris non l’ho mai capito, ma sono contento così. Chris è un amico. E poi che voce. Eddie? Boh, non lo sento da un po’. Suonava con i Bad Radio».

E se le poste statunitensi ci capissero di musica?

Massimiliano Bosco
Massimiliano Bosco

Massimiliano Bosco nasce a Roma nel 1967.
 Inizia da piccolo ad apprezzare la musica lirica e classica grazie al papà, tecnico del Teatro dell’Opera di Roma, che lo introduce nel mondo dell’Opera e del Melodramma. La musica diventa la sua passione principale. A quindici anni inizia a studiare la chitarra e da lì nasce l’amore e la passione per i Beatles, suoi maestri. Parte così un percorso di ricerca musicale che spazia dalle grandi rock band e funky anni ’70 fino ad arrivare al Jazz e alla fusion negli anni ’90. Tra i gruppi più amati ci sono gli Eagles, i Grand Funk Railroad, i Jethro Tull. Nel 2013 frequenta l’Accademia di conduzione radiofonica e televisiva ART di Roma, impara, grazie ai docenti scelti tra i più importanti network radiofonici e televisivi, le basi della conduzione e della scrittura di format radiofonici, così da essere in grado di poter dar vita alla realizzazione del suo grande sogno, scrivere e condurre una trasmissione radiofonica che parli principalmente di musica. Dal luglio 2013 conduce “Note di Viaggio”, un programma scritto e condotto da lui, dove accosta ai racconti e ai diari di viaggio la musica, frutto della ricerca di anni e della passione iniziata sulle poltrone del Teatro dell’Opera, suo grande amore.



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