SEMPLICI E MITI.

Il duemiladiciassette è iniziato con lo stesso andamento di come è finito il duemilasedici. Molti tra quelli che abbiamo considerato dei nostri semplici miti o dei nostri idoli televisivi, cinematografici e musicali se ne stanno andando. Si stanno spegnendo coloro che hanno caratterizzato una generazione nuova per l’umanità, ovvero stanno morendo quelli che hanno creato e che hanno evoluto i mezzi di comunicazione più popolari come la tv ma anche il cinema e la musica, in due decadi fondamentali per la trasformazione culturale del paese, gli anni sessanta e settanta del secolo scorso. Cose mai viste prima sono entrate nel linguaggio, nel costume e nell’educazione di un popolo. In Italia la cultura austera, elegante e raffinata lascia il posto ad un movimento culturale, sicuramente più grezzo, maleducato ma più diretto e semplice. Riscuotono consensi personaggi e prodotti scadenti interpretati da artisti invece molto bravi che in altri contesti avrebbero ottenuto un successo diverso, un successo certo popolare ma di qualità.

Così, attori come Tomás Quintín Rodríguez Milián viene ricordato oggi, il giorno dopo la sua scomparsa, quasi solamente con l’immagine del personaggio più famoso e più popolare da lui interpretato.

Certo per chi ha vissuto la generazione degli anni ottanta, lui è un emblema di simpatia nostrana, una sorta di supereroe di borgata, per questo dispiace e non poco la sua dipartita. Perché sono frammenti di vita nostra che si sgretolano, perché no, dei punti di riferimento che al momento opportuno sai che te ne puoi servire per sorridere in maniera leggera. Leggeri, semplici e miti, come forse eravamo qualche anno fa, quando c’era un pizzico in più di spontaneità, anche nella musica e nei film.

Ma sarebbe un peccato però ricordare Tomàs solo per i film degli anni ottanta, perché di film ne ha fatti altri lavorando con registi del calibro di Alberto Lattuada, Valerio Zurlini, Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini, oltre allo stesso Bolognini, mentre in anni più recenti con Tony Scott, Sydney Pollack, Oliver Stone, Steven Spielberg, Steven Soderbergh, Andy Garcia.

Il suo viso mi era simpatico, anche con la barba bianca, se avessi potuto lo avrei ringraziato, grazie a lui ho riso tante volte e oggi come allora questo è un dono prezioso da conservare con affetto.

 

Massimiliano Bosco

 

 

 

Massi

Lascia un commento