MR. VINILE. INDIAN GRAFFITI.

L’esperienza indiana di Robert Plant e Jimmy Page ebbe un’ influenza determinante sull’album Physical Graffiti del millenovecentosettantacinque.

Brani come Kashmir e In the light anticipano di molti anni la world music ampliando i confini musicali dei Led Zeppelin oltre l’hard blues epico di brani come Stairway to Heaven.

In effetti il doppio album racchiude in se tutte le esperienze zeppeliane dalla musica indiana e araba al blues, dai riff prometal al funk creando un sound unico ed eclettico annullando di fatto le distanze tra est ed ovest, oriente e occidente, il tutto raccolto in una musica globale.
Alla ricerca di nuove esperienze musicali e mistiche tra il millenovecentosettantuno e millenovecentosettantadue Robert Plant e Jimmy Page intrapresero un viaggio tra le strade di Bombay.

L’idea scaturiva dalla passione di Jimmy Page per la musica indiana, condivisa anche dal suo collega Robert Plant, e per il sitar strumento che, come dichiarò anni dopo, possedeva prima di George Harrison.

Al ritorno dal tour in Giappone i due decisero di fermarsi a Bombay alloggiando al lussuoso Tay Mahal Hotel.
Presi dalla noia decisero di recarsi in una discoteca la Slip Disc di Colaba, un bar vicino, per bere una birra e ascoltare le band locali. Dopo essere stati invitati dal manager a salire sul palco iniziarono a jammare insieme ai musicisti locali su brani blues come Whole lotta love, Black Dog e Rock and Roll.

I fortunati presenti, tra cui un ragazzo indiano che stava scrivendo proprio in quel periodo un libro sul nascente rock in India, furono testimoni di un avvenimento leggendario, che nonostante le difficoltà tecniche lascio il segno. La performance vide Robert Plant nel strano ruolo, evento più unico che raro, di batterista mentre Jimmy Page si dovette accontentare di suonare una chitarra con le corde di un pianoforte.

La sera dopo si formò una lunga fila davanti al locale di gente in attesa del ritorno dei due hippie inglesi, ma i due non si fecero vedere. Solo l’anno successivo, nel millenovecentosettantadue, l’esperienza Indiana si concretizzò in studio, sempre a Bombay, dove i due Zeppelin registrarono, insieme a percussionisti, flautisti, suonatori di tambura, violinisti nuove versioni di Friends e Four Sticks. A causa della scarsa qualità le registrazioni di questa jam- session non sono mai state pubblicate ufficialmente, ma girano dei bootleg dove si può anche ascoltare Jimmy Page che spiega le scale blues ai musicisti indiani. Ventidue anni dopo, nel millenovecentonovantaquattro, Robert Plant e Jimmy Page rimetteranno mano agli arrangiamenti del materiale registrato nel loro viaggio in India con l’album No Quarter, con un ensemble di musicisti egiziani e marocchini.

Paolo Mr Vinile Marra 

https://www.youtube.com/watch?v=ZDwotNLyz10

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