Fascino e mistero dell’Isola di Pasqua.

Questa settimana Note di Viaggio dedicherà la puntata al racconto di un viaggio nell’ Isola di Pasqua. Valentina De Petrillo, la viaggiatrice ufficiale della trasmissione parlerà di cosa l’abbia spinta a visitare questo luogo in solitaria e delle bellezze ed i misteri dell’Isola.

Un viaggio quindi ricco di significati e di simboli.

Immersa nell’ Oceano Pacifico, l’Isola di Pasqua si trova al largo delle coste del Cile. In lingua nativa Rapa Nui, letteralmente “grande isola o roccia”, il nome dell’isola è dovuto al fatto che è stata scoperta il giorno di Pasqua del 1722 dall’esploratore Olandese Jacob Roggeveen.

L’isola viene identificata da tutti con le statue dei Moai, enormi busti monolitici sparsi lungo l’intero territorio. Ce ne sono diverse centinaia. Ma ancora non si e’ capito del tutto la ragione per cui siano stati costruiti.

Secondo alcuni studi recenti, le statue rappresenterebbero capi tribù indigeni morti e, secondo la credenza popolare, avrebbero permesso ai vivi di prendere contatto con il mondo dei morti.

Altro rituale misterioso era il rito dell’ “uomo uccello”.

Ogni primavera le singole tribù dell’isola sceglievano un guerriero che doveva partecipare al rito dell’uomo uccello. Il rito consisteva nella partenza dal santuario di Orongo, tuffarsi in mare dallo strapiombo del vulcano Rano Kao, raggiungere a nuoto – con il rischio di attacchi di squali – l’isolotto di Motu Nui, raccogliere il primo uovo lì deposto dalla Sterna fuscata e riportarlo a terra presso il Gran Sacerdote. Chi riusciva per primo a riportare un uovo indenne diveniva il nuovo uomo uccello fino alla primavera successiva, dalla quale il rituale si ripeteva.

Un racconto di un viaggio, quindi, suggestivo, misterioso ma senza dubbio affascinante.

Massi

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