Pensi che la storia si ripeta? Ami il passato? Hai un’oretta da dedicare alla lettura? Allora “la fattoria degli animali” è il libro che fa per te.
Un Romanzo quello di George Orwell che si scaglia senza tregue, ma in modo velato, contro il socialismo.
Leggendo questo libro non si può non pensare al nostro passato e di come la spesso la storia si ripeta attorcigliandosi su se stessa.
Tornando a duemila anni fa, durante il periodo della Repubblica Romana, vediamo svilupparsi quella che è la lotta Patrizia-Plebea. Quando la plebe ricca vinse, riuscendo ad entrare nel Senato Romano, abbandonò la plebe povera.
Emerge dalla lettura un altro episodio storico, ossia la lotta tra borghesia e la nobiltà. Nella quale, una volta che i borghesi ricchi riuscirono a raggiungere i loro obiettivi, abbandonarono anch’essi la borghesia povera.
Allo stesso modo nel romanzo di George Orwell, gli animali si ribellano perché schiavi del lavoro.
Inizialmente vi sarà un equilibrio, dove tutti sono sullo stesso piano e collaborano felicemente nel mandare avanti la fattoria. Ma lentamente i maiali, creduti gli animali più intelligenti, sovvertiranno l’equilibrio iniziale attraverso delle astuzie. Questi arriveranno ad assumere delle sembianze sempre più umane, siederanno al tavolo dell’uomo che un tempo li aveva resi schiavi. La storia si ripete…
Solo chi ricorda ossia il vecchio asino, il più saggio, si accorgerà di tale sovversione. Ma gli altri animali giovani, avranno da prestargli attenzione?
Forse non è quello che sta succedendo anche oggi nel nostro mondo?
La mia esperienza personale
Sin dalle prime righe mi è sembrato di leggere una favola per bambini, ed è proprio questo l’intento a cui mira l’autore. Orwell attraverso una storia, i cui animali sono i protagonisti, mi ha scosso la coscienza. Gli animali, soggetti principali del mondo infantile, si pongono in questo romanzo al centro di una rivoluzione della coscienza generale dell’uomo.
Questo libro mi ha permesso di aprire un terzo occhio facendomi sorgere una domanda spontanea: sarà mai possibile uscire dalla spirale storica nella quale ci troviamo?
Simone D’Ercole
Illustrazioni e copertina: Gabriele D’Ercole