Torino per due mesi ogni anno si trasforma in punto di riferimento per la danza contemporanea.
I riflettori sul palcoscenico di Torinodanza per l’edizione del 2016 si accendono il 6 settembre e si spegneranno solo il 3 novembre. In mezzo tantissimi spettacoli nelle sedi storiche del teatro Carignano e del teatro Regio ma anche in spazi postindustriali e recuperati alla cultura come le Fonderie Limone a Moncalieri e la Lavanderia a Vapore a Collegno.
Sabato 24 settembre 2016 (o, in caso di pioggia, il 25 settembre)tutto il gruppo di Torinodanza composto da 200 persone – 150 danzatori e 50 musicisti dell’Unione Musicale Condovese – offre un piccolo assaggio di spettacolo sfilando per il centro di Torino con partenza alle ore 16.30 da Piazza Palazzo di Città e arrivo in piazza Carignano dove, alle ore 17.00, avrà inizio la performance Lava Bubbles, un gran finale affidato alla compagnia di Roberto Zappalà. Un concentrato di energia, di fisicità allo stato puro e di gioia di muoversi che punta a contagiare tutti i cittadini.

Il direttore artistico Gigi Cristoforetti commentando gli spettacoli in programma dice che “ quella lancinante bellezza estetica è una risposta d’artista alle contraddizioni di un pezzo di mondo straziato da dolori politici, umani, sociali. E per certi versi vicino a noi, più di quanto pensiamo.”
Infatti a esibirsi saranno anche tanti artisti provenienti da zone del mondo oggi “difficili”, in conflitto come la compagnia israeliana Batsheva , ma anche altri come Mathurin Bolze, e i suoi spettacoli ispirati al Barone Rampante, entriamo in un mondo separato: una diversità regalata da un artista capace di porsi tra terra e cielo, tra sogno e realtà. Proprio perché non è facile trovare l’equilibrio tra sublime e terreno, Mathurin ci incanta raccontandoci la coscienza dei limiti, ma con lo sguardo rivolto verso le stelle. La danza aerea, la levitazione e la leggerezza sua e di Karim Messaoudi ci conquistano non solo per la bellezza del gesto, ma anche per le visioni che ci si aprono”, commenta Cristoforetti.
Non manca il confronto con il passato con La Sylphidarium reinterpretata dalle musiche originali del compositore contemporaneo Francesco Antonioni, sulle orme della Sylphide – la mitica creatura dei boschi di origine germanica – balletto creato da Filippo Taglioni sulle note di Chopin per la figlia Maria, iniziatrice del balletto romantico e prima indossatrice d scarpette e tutù.
Menzione speciale nella programmazione del festival è per le mani danzanti di Kiss & Cry (rispettivamente spettacoli del 2012 e del 2015). Dita che continuano a raccontare tutto quello che conta nel nostro mondo. Dopo i ricordi e l’amore di Kiss & Cry Cristoforetti anticipa che “stavolta c’è una fuga verso il sogno, la fantasia, la morte. Anzi, tante morti diverse, come nel primo spettacolo abbiamo trovato amori differenti. Con lo stesso sorriso delicato e complice”.

