ROCK’S COOL. Clapton is mod

LONDRA –  Se prendendo la Piccadilly vi capitasse di leggere sui muri della stazione Clapton is Mod, allora leggereste la più sensata critica musicale che vi possa capitare nella  Londra di questo fine 1967.

La sua esibizione al fianco degli Who di Pete Townshend al Monterey Pop Festival ha infatti lasciato il segno. E non solo sui muri. La raffinata arte chitarristica di Clapton ha infatti riscritto le regole del genere e gli equilibri all’interno della band. Se nella prima parte della loro carriera gli Who avevano infatti scritto le più complesse partiture bassistiche fin qui prodotte, grazie al felice scambio di consegne fra Townshend ed Entwistle, con il primo più a suo agio con parti ritmiche ed il secondo al contrario felice di tessere melodie complesse con il suo Fender Precision, ora i giochi sono cambiati.

Sulla collina di Monterey, Clapton ha ricamato linee musicali precise e assoli fulminanti, lasciando (si fa per dire) a Townshend la responsabilità di riff fulminanti che hanno fatto tremare la collina con il ballo dei 200 mila presenti al Festival. Entwistle ha legato il tutto con la sua consueta sapienza ritmica.

Unico neo? Clapton, al contrario del collega Pete, non spacca chitarre, non la sua Cherry Red ES 335 del ’64 comunque. Se ne farà una ragione la Gibson, che ancora non ha trovato uno sponsor musicale “devastante” come i tanti che hanno fatto impennare le vendite della Fender.

Massimiliano Bosco
Massimiliano Bosco

Massimiliano Bosco nasce a Roma nel 1967.
 Inizia da piccolo ad apprezzare la musica lirica e classica grazie al papà, tecnico del Teatro dell’Opera di Roma, che lo introduce nel mondo dell’Opera e del Melodramma. La musica diventa la sua passione principale. A quindici anni inizia a studiare la chitarra e da lì nasce l’amore e la passione per i Beatles, suoi maestri. Parte così un percorso di ricerca musicale che spazia dalle grandi rock band e funky anni ’70 fino ad arrivare al Jazz e alla fusion negli anni ’90. Tra i gruppi più amati ci sono gli Eagles, i Grand Funk Railroad, i Jethro Tull. Nel 2013 frequenta l’Accademia di conduzione radiofonica e televisiva ART di Roma, impara, grazie ai docenti scelti tra i più importanti network radiofonici e televisivi, le basi della conduzione e della scrittura di format radiofonici, così da essere in grado di poter dar vita alla realizzazione del suo grande sogno, scrivere e condurre una trasmissione radiofonica che parli principalmente di musica. Dal luglio 2013 conduce “Note di Viaggio”, un programma scritto e condotto da lui, dove accosta ai racconti e ai diari di viaggio la musica, frutto della ricerca di anni e della passione iniziata sulle poltrone del Teatro dell’Opera, suo grande amore.



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