Un qualcosa definito “un fiore all’occhiello” è un qualcosa che è motivo di vanto, di orgoglio.
Bene, possiamo dire che Tindaro Fiorello Rosario, in arte Fiorello o Fiore, catanese di nascita, rappresenta uno dei pochi motivi di cui vantarsi nella nostra tv nazionale.
Fiorello è tutto e un tutto e siccome in questi giorni ha compiuto sessant’anni e a noi, intendo quelli della mia generazione, dal momento che ce lo ricordiamo agli arbori quando iniziò in televisione con “Deejay Television” o ”Deejay Beach” allietando i pomeriggi di come me non aveva voglia di fare un fico secco tra compiti e letture, sperando un giorno di condurre un programma divertente come il suo, dicevo siccome ha compiuto sessant’anni a noi sembrava carino e anche piacevolmente dovuto dedicare qualche parola all’eclettico personaggio.
Pur essendo passato attraverso praticamente tutte le arti dello spettacolo, la caratteristica fondamentale di Rosario è che riesce a recitare non recitando. E’ così di suo. Il personaggio non lo ha costruito, gli è stato sufficiente essere sé stesso. E mica è da tutti. Ma l’aspetto particolare, proprio e caratteristico è che, se la sua scoperta la deve a Claudio Cecchetto, la sua formazione oltre che agli spettacoli nei villaggi turistici la deve alla Radio.
I grandi attori del passato come Sordi, Banfi, Totò, la Magnani, Fabrizi e tanti altri hanno formato e costruito le loro gigantesche figure cinematografiche e di Attori superiori attraverso un genere di spettacolo teatrale che veniva dal varietà e che diventò per essere un serbatoio fondamentale di artisti straordinari, tipo quelli citati prima, che era l’avanspettacolo.
Dagli anni settanta del secolo scorso invece, con l’avvento della televisione, il serbatoio e la scuola dove andare ad attingere fenomeni e personaggi unici da trasmettere in TV è proprio la radio. Da Arbore e Boncompagni a Frassica, Amadeus e appunto Fiorello.
E’ stato sufficiente guardare Sanremo quest’anno, i conduttori e molti ospiti hanno avuto come denominatore comune la radio stessa. A sentir lui è proprio la radio che gli manca più di tutti.
Per chi ama la radio questa è una grande gioia, per chi stima Fiorello anche un grande motivo di vanto.
E pensare che Baudo lo bocciò…
Massimiliano Bosco